Teatro

Pirandello inaugura la stagione di prosa del teatro di Narni

Pirandello inaugura la stagione di prosa del teatro di Narni

Grande attesa a Narni, per l’arrivo di Vanessa Gravina, Luigi Diberti, Luca Biagini e Marco Marelli che dalla prossima settimana rimettono in scena al Teatro Comunale uno dei maggiori capolavori pirandelliani, Vestire gli ignudi nell’applaudita versione del regista Walter Manfrè.

Le recite sono previste per giovedì 19 e venerdì 20 novembre.

La trama è nota. Ersilia, per tutta la vita, si è sentita una nullità («Non ho mai avuto la forza di essere qualche cosa») ed è sempre stata come l’hanno voluta gli altri. Il tenente di vascello Franco Laspiga si fidanza con lei, poi, però, la lascia, ed Ersilia cede alle insidie dello stesso Grotti. E proprio mentre viene travolta dalla passione, la sua bambina sale su una sedia e precipita dalla terrazza nel vuoto. Ersilia è ossessionata da questa morte e così, dopo che la signora Grotti la scaccia, si dà in strada al primo venuto.

L’orrore per la miserevole pochezza della propria esistenza spinge, quindi, Ersilia a tentare il suicidio. All’ospedale, ormai certa di morire, racconta la dolorosa storia d’amore per cingersi in qualche modo d’un alone romantico di martirio: s’è avvelenata perché abbandonata dal tenente Laspiga.

Un’intera pagina di giornale racconta la sua tragica storia, suscitando generale commozione ma sconvolgendo, anche, la vita di Laspiga e di Grotti. Ersilia ne è sconvolta a propria volta, non vuole tornare a vivere con nessuno dei due. La notizia che era stata l’amante di Grotti distrugge Laspiga: tratta Ersilia da sgualdrina e le fa perdere la pietà di cui era circondata. Ora tutti la giudicano una donnaccia, colpevole della morte di una bambina…

«Vado cercando periodicamente Luigi Pirandello per confrontarmi con lui. È una necessità della mia anima, che va al di là del mio essere regista. E ad ogni nuovo incontro nasce la domanda pressante su cosa di nuovo io possa ancora dire che non sia stato già detto», una bella dichiarazione d’amore, per il teatro e per la letteratura, quella di Walter Manfrè che ha trovato terreno fertile in Vestire gli ignudi e nei suoi ottimi interpreti.